Kazakhstan, Silvia Galbiati: la ricchezza di fedi e culture crea amicizia e sviluppo

avsi galbiatiLa cooperante italiana Avsi, da vent'anni nel Paese asiatico, è impegnata ad Almaty in progetti educativi e di avviamento al lavoro di giovani con disabilità. "Partire dal bene che c'è, favorirlo, servirlo e tentare di costruire. E qui si trova gente con cui si può costruire", racconta a Vatican News, mentre si prepara al pellegrinaggio verso la capitale per ascoltare il Papa alla Messa che presiederà il 14 settembre all'Expo ground di Nur Sultan
 

Antonella Palermo - inviata a Nur-Sultan

La carità come strada privilegiata per avvicinare le genti, ponte, nella gratuità, capace di seminare bellezza. La fecondità di un Vangelo incarnato, pur nella presunta aridità delle steppe sconfinate, si manifesta in queste terre e ha un'onda lunga. Tra i servizi sociali resi a una popolazione che soffre di una forbice troppo ampia tra ricchi e poverissimi, ci sono quelli dedicati in particolare alle fasce giovani, sia nel campo dell'educazione che in quello della ricerca di opportunità di lavoro. A scontare, peraltro, un aggravamento delle condizioni di vita sono i rifugiati concentrati a pochi chilometri dalla frontiera con il Kyrgyztan, nella zona di Almaty. Proprio qui opera la Fondazione AVSI, con l'affiliato progetto MASP (Mezhdunarodnaja Associacija Socialnykh Proektov), in cui è impegnata una cooperante italiana, Silvia Galbiati. È il periodo della ripresa dell'anno scolastico e i ritmi delle giornate ricominciano vorticosi, ma il pensiero di andare a incontrare presto Papa Francesco, coinvolgendo amici locali in un pellegrinaggio di oltre mille chilometri fino alla capitale, riempie di emozione, accorcia le distanze, conferma nella missione.

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