Praga, il ritorno del cardinale (Beran)

cappella beran pragaI testimoni della fede dell’epoca comunista possono richiamare noi postmoderni al gusto della verità. Il cardinale Beran, perseguitato da due totalitarismi e morto in esilio, torna in patria come monito per il presente.Il duomo di Praga ha finalmente accolto le spoglie del cardinal Josef Beran, costretto all'esilio negli anni '60 in Italia e sepolto in Vaticano a causa del veto del regime comunista cecoslovacco.
È tornato dall'esilio «in un momento decisivo», ha detto il primate Duka riecheggiando un appello dei vescovi diffuso nel '49 quando lo Stato iniziò l'offensiva antireligiosa. La situazione politica di stallo e incertezza, che nei mesi scorsi ha lasciato la Repubblica ceca senza un governo e pare sbloccarsi solo ora con uno strascico di polemiche, ha spinto Duka a non limitarsi alla rievocazione storica preferendo «non tacere», proprio come all'epoca di Beran.
«L'ora cruciale riguarda oggi le domande fondamentali sull'esistenza e sull'inesistenza della comunità nazionale, il popolo di questa terra… Il pericolo cresce proporzionalmente alla possibilità di accettare il male e di provocare il collasso morale. (…) Sappiamo da secoli che ne va dell'uomo, della nostra umanità».

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