Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
L’immagine di un Egitto che vuole la pace, nella tradizione di un paese modello di apertura al dialogo tra fedi e culture diverse e capace di resistere a tutti gli estremismi, la danno in questa vigilia di Natale le 500 persone che hanno riempito sabato sera il teatro del centro culturale dei Gesuiti ad Alessandria d’Egitto, per la festa “Natale per tutti”. Cristiani cattolici, che sulle rive del Nilo sono minoranza nella minoranza, copti ortodossi ma anche tantissimi musulmani. Tutti hanno applaudito l’esibizione del coro “El-Refak” (i compagni) che ha presentato canti natalizi in arabo, della tradizione cristiana e dedicati a Maria e al Bambino Gesù, ma anche “Jingle bells” in versione egiziana.
Sami Creta: tra giovani si trova una base comune
Sami Creta, 32 anni, direttore della programmazione culturale del centro dei Gesuiti, che ha studiato all’Università Sophia di Loppiano, del movimento dei Focolari, racconta a Vatican News che lo stesso pubblico giovane di musulmani e cristiani, alla fine del Ramadan, riempie il centro culturale quando viene presentato il canto Sufi, musica devozionale musulmana. “Questi giovani, cristiani e musulmani – ci dice Sami - sono sempre alla ricerca dell’altro attraverso l’arte e la bellezza. Così tra giovani si può trovare una base comune che unisce i diversi: nella condivisione degli stessi valori umani”. Certo, “dipende dai luoghi e dalle situazioni – spiega ancora il giovane egiziano - ma sempre tra noi giovani si respira un’aria di speranza e di dialogo”.
Aria di festa nelle strade d'Egitto
Gli chiedo che clima si respira in questi giorni in Egitto. “Quest’anno si sente un’aria di festa e si vede anche nelle strade dell’Egitto – mi dice Sami Creta - c’è la partecipazione di tutti per il Natale. Si vede quella dei musulmani in queste feste, che manifestano la loro solidarietà e l’amore per i cattolici. Quindi il Natale sta diventando un punto di unità tra diversi”. Per il quinto anno consecutivo, dalla sua elezione nel 2014, il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, che nell’aprile del 2017 ha accolto Papa Francesco a Il Cairo, partecipa alla messa di Natale celebrata dal Papa copto-ortodosso Tawadros II. “Sì. Il presidente ha fatto dei bei gesti – commenta Creta - In questi anni ha partecipato sempre alla Messa di Natale per dare personalmente i suoi auguri ai cristiani. Questo è stato un gesto molto forte, se paragonato agli anni dei Fratelli Musulmani. Un gesto di vicinanza con i cristiani e un segno di speranza per il rapporto tra la Chiesa e lo Stato”.
La paura resta, ma le Chiese sono piene
Si sente ancora la paura di attentati da parte dei fondamentalisti, chiedo, come è successo in occasione della Domenica delle Palme del 2017? “Diciamo che le misure di sicurezza sono stata ancora di più rafforzate. Il giorno di Natale alcune strade vengono chiuse, c’è tanta sicurezza. La paura c’è sempre, però c’è la fede. Le chiese sono piene il giorno di Natale, tutti vanno a Messa, quindi nessuno pensa alla paura, ma pensa alla fede”.