Grecia P. Manuel Nin: Lettera pastorale all’Esarcato Apostolico in occasione della Visita di Papa Francesco in Grecia

-------------------------
ss pietro e paolo icona
(a cura Redazione "Il sismografo")
 
Carissimi,
Vi scrivo questa lettera come preparazione all’arrivo del Santo Padre Francesco in Grecia i prossimi giorni dal 4 al 6 dicembre. Come ben sapete, si tratta di una visita apostolica di Papa Francesco alla Chiesa Cattolica che è in Grecia, e a tutto il popolo fedele greco. Chiediamoci come viviamo noi, fedeli dell’Esarcato Apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia, questo evento che sarà, sicuramente, un momento di grazia e di benedizione del Signore? Cosa vuole dire per noi, cattolici di tradizione bizantina, questa visita del Papa?
Sarà una visita alla Grecia come popolo e come nazione, che è una nazione europea, una nazione nel confine sud dell’Europa, ma che se ne sente parte integrante ed integrata. Una visita anche ai suoi governanti e alle sue autorità, specialmente quest’anno che commemoriamo i 200 anni della rivoluzione greca del 1821. Una visita fraterna del vescovo di Roma anche alla Chiesa Ortodossa della Grecia, una visita quindi con una dimensione ecumenica, che vuole sicuramente rafforzare un fatto che per noi tutti dovrebbe essere fondamentale: cioè siamo tutti fratelli in Cristo, Lui è il Signore delle nostre vite come cristiani, sia che viviamo nella comunione della Chiesa Cattolica oppure della Chiesa Ortodossa. Ma sarà soprattutto una visita pastorale, paterna e fraterna del Papa, del vescovo di Roma alla Chiesa Cattolica che è in Grecia, una Chiesa con delle diocesi sparse per tutto il nostro territorio, e con realtà ecclesiali assai diverse tra di loro: latini, bizantini greci, bizantini ucraini, caldei, armeni. Chiese assai diverse tra di loro ma che si sentono membri dell’unico Corpo di Cristo.
Sarà una visita, e questo forse ci creerà disagio e qualche sofferenza anche, segnata dalle limitazioni imposte soprattutto dalla pandemia Covid 19 e motivata anche da ragioni di sicurezza. Non tutti potremo vedere il Papa di persona, fisicamente, e quelli che potremo essere presenti sarà anche con la limitazione delle mascherine, dell’obbligo del vaccino, con la prudenza e la vigilanza necessarie. Vivremo anche questo momento, come ha affermato uno dei nostri sacerdoti “con preghiera e vigilanza”, “με προσευχή και προσοχή”.
Cosa vuole dire una visita apostolica del vescovo di Roma? I papi del XX secolo, da Paolo VI in poi, hanno iniziato a viaggiare per il mondo per visitare le Chiese Cattoliche sparse ovunque ed anche altre Chiese Cristiane, mossi dalla parola del Signore nel Vangelo di Luca 22, 31-32: «Simone, Simone… io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli».
Questo ministero, che il Signore nel Vangelo affida a Pietro, viene continuato e portato a termine dai suoi successori nella sede romana. Pietro, nel suo successore Francesco viene in visita per confermare/fortificare con la sua parola, con la sua testimonianza, con il suo ministero, la nostra fede. Una fede delle volte forse debole, fragile, ma confermata dalla grazia del Signore e dal dono dello Spirito Santo, ed anche dalla fede degli apostoli: Pietro, che ci visita nel suo successore, Paolo che ad Atene ci ha annunciato il Cristo Risorto ed il suo Vangelo.
Cosa vuole dire una visita apostolica del vescovo di Roma in Grecia? Questo ministero del vescovo di Roma di confermare la fede di tutti noi fratelli in Cristo, la vivremo a casa nostra, in Grecia. I vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i monaci e le monache, e alcuni rappresentanti delle parrocchie lo troveremo il sabato pomeriggio, 4 dicembre nella cattedrale latina di San Dionigi. Lì il papa potrà brevemente conoscere e vedere dal vivo la vita delle nostre comunità in città e nelle isole. Il papa non potrà visitare tutte le nostre chiese, ma potremo trovarlo, ascoltare la sua parola e celebrare i Santi Misteri con lui, in un numero di presenze più numeroso, il pomeriggio della domenica al Megaro Mousikis. Sarà quel momento un dono per tutti noi cristiani cattolici in Grecia, di vivere e celebrare la nostra fede. Celebreremo la Liturgia secondo la tradizione latina, che è quella del vescovo di Roma, ma ci uniremo, nella concelebrazione liturgica tutti noi fedeli dell’Esarcato Apostolico, cattolici di tradizione bizantina sia greci che ucraini, ed i cattolici di tradizione caldea, nella concelebrazione assieme a me vostro vescovo, ai sacerdoti, alle monache, a tutti voi cari fedeli, concelebranti tutti in quella liturgia in cui, la grazia ed il dono dello Spirito Santo ci farà un unico Corpo di Cristo.
Venendo da noi, il papa trova la Chiesa Cattolica che è in Grecia, e trova -e di questo dobbiamo esserne fieri- cattolici di origini diverse: bizantini greci e bizantini ucraini, latini, caldei, armeni, che sono tutti cattolici e siamo tutti, nel profondo del nostro cuore, anche greci. Sarà, e questo dobbiamo viverlo quelli che saremo presenti fisicamente e quelli che saremo presenti forse attraverso un teleschermo, un momento di comunione cristiana e cattolica profonda, che dovrà segnare la nostra vita come Chiesa Cattolica in questo nostro paese che è la Grecia. Dobbiamo chiedere al Signore che ci faccia sentire sempre cattolici, cioè aperti alla vera comunione con tutti i fratelli, senza esclusioni, senza limiti nazionali o etnici, senza fanatismi che creano non ponti ma abissi. Sarà un momento di grazia per essere e vivere veramente come cattolici. Aperti alla grazie e all’amore di Dio, elargito abbondantemente su tutti noi.
Il Signore ci dia di vivere nella fede, nella speranza e nella carità del Vangelo questo momento ecclesiale e di grazia per tutti noi.
+P. Manuel Nin
Esarca Apostolico

©   https://ilsismografo.blogspot.com/2021/11/grecia-p-manuel-nin-lettera-pastorale.html