Santo Natale e Festività 2015

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Cari amici,
nel pieno del tempo liturgico dell’Avvento già sentiamo più chiaro, con la mente e con il cuore, l’avvicinarsi del Santo Natale di Gesù Cristo.
Un giorno in cui sperimenteremo una volta di più la prossimità del Santo Bambino che, guardato con stupore da suo Padre Giuseppe e abbracciato con infinita tenerezza da sua Madre, la Vergine Maria, crescerà manifestando pienamente la sua doppia Natura divina e umana, dunque rendendo, per noi creature, intimo e concretissimo l’abbraccio di Dio Padre.
Una festa, preceduta nel Calendario liturgico cattolico, da quella dell’Immacolata Concezione di Maria (dogma di Papa Pio IX, 1854).
https://it.wikipedia.org/wiki/Immacolata_Concezione
Nella tradizione orientale Ortodossa, non è minore la devozione per la Madre di Dio, chiamata Theotokos Colei, che ha partorito Gesù Cristo, ma diverse sono le espressioni liturgiche e devozionali storicamente manifestate. Non solo: la stratificazione storica di studi teologici ha prodotto differenze ormai cristallizzate nelle diverse posizioni del pensiero ecclesiastico.
Sarà dunque difficile, anche col trascorrere del tempo, che le due tradizioni (orientale e occidentale) si unifichino, ma possiamo sempre sperare che ciò che sembra impossibile alla scienza di teologi, possa realizzarsi per la forza della Grazia divina e del Sensus Fidei dei diversi popoli raggiunti dalla buona Novella e dal contenuto essenziale della Tradizione cristiana.
Qui un interessante studio sulle diverse tradizioni, con un bel corredo di immagini.
http://www.ortodossia-russa.net/testi/Maria%20petra/Maria.htm
Una data importante, dunque, il Natale di Gesù Cristo, necessario prologo nella carne della festa “definitiva” della Santa Pasqua di Resurrezione, all’origine della nostra Fede cristiana e della vita della Chiesa, anzi, ecumenicamente, “delle” Chiese. In questo senso sarebbe un vero “miracolo” che si realizzasse l’auspicio di unificazione della data, uguale per tutte le Chiese Cristiane, in tutto il mondo e per tutte le Tradizioni storiche.
La strada, anche per arrivare a questo pur non secondario risultato, sarà lunga e non priva di difficoltà, ma il sentire del popolo (sensus fidei, anche su questo “dettaglio”) e alcuni segnali importanti inducono a pensare che si possa giungere alla meta, secondo tempi che non sono nostri, ma di Dio.
Interessante notare che nella Chiesa Ortodossa Romena il Natale già attualmente si celebra il 25 dicembre (è probabile che il motivo sia semplicemente legato a ragioni “astronomiche” e all’adozione dello stesso calendario civile); resta un fatto che possiamo comunque attribuire ad una vicinanza culturale e considerare un buon auspicio per il futuro dei rapporti ecumenici:
http://patriarhia.ro/calendar-ortodox-decembrie-187.html

In questo periodo di Avvento, l’attesa per il rinnovarsi della nascita di Gesù nei nostri cuori e nella Chiesa ci renda “trasparenti” di una gioia non effimera, secondo l’invito e auspicio costante di Papa Francesco, nonostante i motivi di preoccupazione e di dolore legati in particolare alla situazione in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo in cui tante persone e interi popoli soffrono pesantemente.
Il viso nuovo di noi “salvati” sia la testimonianza quotidiana in ogni circostanza a chi ci è vicino e al mondo intero. Questa sarà il primo e più semplice segno di partecipazione alla lode e ringraziamento al Signore.
“Laudato si'” sia il “programma” nel cuore di ciascuno, per prima cosa e innanzitutto, nonostante il male che sembra in certi luoghi e momenti prevalere nel mondo. Vigiliamo perché l’uomo, attratto dai beni effimeri con cui il demonio e i suoi servitori costantemente ci allettano, sappia guardare oltre, verso il destino buono che ci attende.
Con l’augurio natalizio che sappiamo sempre vedere e godere del bello, del buono, del vero che la realtà quotidiana, magari spesso nella fatica, tuttavia non manca di presentarci… Valga in ogni occasione possibile lo stesso sguardo sulle cose della vita al quale ci invitano le Sacre Icone della Tradizione Orientale, non a caso definite come “finestre sull’Infinito”.
Un cordiale saluto e auguri sinceri per le prossime Festività cristiane e civili a tutti i nostri lettori, con un arrivederci al prossimo anno 2016 per questa Newsletter, mentre prosegue il nostro lavoro quotidiano di raccolta documenti e notizie.
Infine un grazie di cuore anticipato a chi vorrà liberamente contribuire alle spese di questo cristiano,ecumenico ed interreligioso, servizio
http://www.orientecristiano.it/sostienici.html

un cordiale saluto a tutti.

Dear friends,
the height of the liturgical season of Advent already feel lighter, with the mind and heart, the approach of Christmas of Jesus Christ.

A day when we will experience once more the proximity of the Holy Child, watched in amazement from his father Joseph and embraced with infinite tenderness to his Mother, the Virgin Mary, grow fully manifesting its double nature divine and human, thus making, for us creatures, intimate and very concrete embrace of God the Father.
A celebration, preceded in the Catholic liturgical calendar, from the Immaculate Conception of Mary (dogma by Pope Pius IX, 1854).
https://it.wikipedia.org/wiki/Immacolata_Concezione

In the Eastern Orthodox tradition, is no less devotion to the Mother of God, Theotokos called the One, who gave birth to Jesus Christ, but there are different expressions of liturgical and devotional historically arisen.
Not only the historical stratification of theological studies produced differences now crystallized in the different positions of ecclesiastical thought.

It will therefore be difficult, even with the passage of time, the two traditions (East and West) are unify, but we can always hope that what seems impossible to science of theologians, can be realized through the power of divine grace and the Sensus Fidei different people reached by the Good News and the essential content of the Christian Tradition.
Here an interesting study on the different traditions, with a nice collection of images.
http://www.ortodossia-russa.net/testi/Maria%20petra/Maria.htm

An important date, therefore, the birth of Jesus Christ, must prologue in the flesh of the party "final" of Easter of Resurrection, the origin of our Christian faith and life of the Church, indeed, ecumenically, "of" Churches. In this sense, it would be a "miracle" that he realized the hope of unification of the date, the same for all the Christian Churches, everywhere and for all historical traditions.
The road, also to arrive at this result, but not the secondary, will be long and not without difficulty, but the feeling of the people (sensus fidei, even on this "detail") and some important signals suggest that we can reach the goal , according to the times that are not ours, but by God.
Interestingly, in the Romanian Orthodox Church celebrates Christmas already currently December 25 (it is likely that the reason is simply tied to "astronomical" reasons and the adoption of the same year calendar); it remains a fact that we can still be attributed to a cultural proximity and considered a good omen for the future of ecumenical relations:
http://patriarhia.ro/calendar-ortodox-decembrie-187.html

In this season of Advent, the wait for the renewal of the birth of Jesus in our hearts and in the Church make us "transparent" with a not an ephemeral joy, according to the invitation and constant hope from Pope Francis, despite the concerns and pain linked to the particular situation in the Middle East and in many other parts of the world where many people, and entire nations, suffer heavily.
The new face of us "saved" is a daily witness in all circumstances to those close to us and to the whole world.
This will be the first and simplest sign of participation in praise and thanksgiving to the Lord.
"Laudato si'" and a "program" in the heart of each one, first and foremost, despite the evil that seems to prevail in certain places and moments in the world.
Let's be vigilant, because man, attracted by the ephemeral goods with which the devil and his minions constantly tempt us, able to look further into the good destiny that awaits us.
With the Christmas wish that we know always see and enjoy the beautiful, the good, the true reality everyday, maybe often in the effort, but does not fail to introduce ... At every opportunity the same outlook on things of life to which we invite the Holy Icons of the Eastern Tradition, not surprisingly defined as "windows on the Infinite."

Best regards and sincere wishes for the upcoming Holidays Christian civilians and to all our readers, with a see you next year 2016 for this newsletter, while continuing our daily work of gathering documents and news.

Finally a big thank you in advance to those who will freely contribute to the costs of such a Christian, ecumenical and inter-religious service
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a cordial greeting to all, from the heart.

staff of

Una tenda come porta santa

Una tenda come porta santa del giubileo. Accadrà — almeno questo è il desiderio della comunità locale — tra pochi giorni a Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno, dove dall’estate dello scorso anno è confluita la maggior parte dei 120.000 cristiani di Mosul e della Piana Ninive messi in fuga dall’avanzata dei miliziani del sedicente Stato islamico.
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Card. Filoni: anche musulmani aprano Porta Santa della misericordia

Una nuova speranza per la pace, il dialogo e la giustizia: Così il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha definito il viaggio di Papa Francesco in Kenya, Uganda e Centrafrica. Ascoltiamo il porporato che ha vissuto questa missione del Pontefice col seguito, in questa intervista di Paul Samasumo:
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Messaggio del Santo Padre Francesco a Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico, per la Festa di Sant’Andrea, 30.11.2015

Nel quadro del tradizionale scambio di Delegazioni per le rispettive feste dei Santi Patroni, il 29 giugno a Roma per la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo e il 30 novembre a Istanbul per la celebrazione di Sant’Andrea, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, guida quest’anno la Delegazione della Santa Sede per la Festa del Patriarcato Ecumenico. Il cardinale Koch è accompagnato dal vescovo Brian Farrell, segretario del Dicastero, e da monsignor Andrea Palmieri, sottosegretario.

La Delegazione della Santa Sede ha preso parte alla solenne Divina Liturgia presieduta da Bartolomeo I nella chiesa patriarcale di San Giorgio al Fanar, ed ha avuto un incontro con il Patriarca e conversazioni con la Commissione sinodale incaricata delle relazioni con la Chiesa cattolica. Il cardinale Koch ha consegnato al Patriarca Ecumenico un messaggio autografo del Santo Padre, di cui ha dato pubblica lettura alla conclusione della Divina Liturgia, accompagnato da un dono.

Viaggio apostolico in Africa - Incontro con la Comunità Musulmana presso la Moschea centrale di Koudoukou a Bangui

Alle ore 8 di questa mattina, preso congedo dalla Nunziatura Apostolica, il Santo Padre Francesco si è recato alla Moschea centrale di Koudoukou - al “Km 5” di Bangui, per incontrare la Comunità Musulmana.

Al suo arrivo il Papa si è soffermato in silenzio davanti al mihrab, la nicchia di marmo che indica la direzione della Mecca, quindi i cinque iman che lo avevano accolto lo hanno accompagnano al podio allestito all’interno della moschea, ai margini dell’area riservata alla preghiera.

Dopo il saluto dell’Imam della Moschea Centrale di Bangui, Tidiani Moussa Naibi, il Santo Padre ha pronunciato il discorso che riportiamo di seguito:

Il FOGLIO , novembre 2015
di Maurizio Crippa

I cristiani sono il fianco debole delle nostre società. Quando c’è caos, tutti attaccano loro”. Sua Beatitudine Mar Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei maroniti del Libano, è un uomo pragmatico, la stoffa del buon politico. Bisogna partire da un aneddoto che ha raccontato qualche settimana fa, di passaggio a Milano, durante un rapido briefing organizzato dalla rivista Oasis. Un giorno andò da lui un personaggio importante, ha raccontato, un religioso sciita dell’Iraq: “Mi chiese cosa potevano fare per proteggere i cristiani. Io gli risposi che non accettavo la parola ‘proteggere’, perché i cristiani sono cittadini iracheni come tutti gli altri. Poi ribaltai la domanda: ‘Cosa fate voi per proteggere i cristiani? Perché li ammazzate mentre pregano e fate esplodere le chiese?’. E lui mi rispose, indicandomi il fianco: ‘I cristiani sono il fianco debole delle nostre società. Quando c’è caos, tutti attaccano loro’”.

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La situazione dei Cattolici oggi in Siria